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venerdì 17 agosto 2012

Divinità 4: Urano.


“All'inizio era il Caos, poi fu la Terra e Amore e da loro nacque Urano, il cielo stellato. Quest'ultimo iniziò ogni notte ad avvolgere Gea ed ogni notte ad accoppiarsi con lei. Ma i figli che nascevano dalla loro unione erano invisi ad Urano ed egli si adoperava per non farli venire alla luce mantenendoli nascosti nelle viscere della Terra stessa. Gea , angosciata da questa malvagità , per liberarsi del troppo peso che rinserrava dentro di sè, escogitò un terribile inganno: estrasse dalla proprie viscere il metallo per costruire un falcetto ed invitò i suoi figli ad intervenire per liberarla e liberare se stessi. Soltanto Crono, il figlio più giovane "dai pensieri tortuosi" si fece coraggio ed accolse l’esortazione materna. Quando di notte venne Urano per sdraiarsi sulla Terra, Crono uscì dal proprio nascondiglio armato del falcetto e d'un colpo recise la virilità al padre e la gettò in mare. Si dice che Gea, fecondata dal sangue di Urano, generò le Erinni, le Ninfe, e i Giganti, mentre il membro virile, cadendo in mare, generò la bella Afrodite, la dea nata dalla schiuma”

Il mito di Urano mette l’uomo di fronte ad una delle sue paure più ancestrali: la castrazione, necessaria alla formazione di una famiglia e soprattutto all’acquisizione di una personalità genitoriale. Il numero 4 che lo rappresenta, infatti, è il simbolo della famiglia e della forza morale. 

All’interno delle mura domestiche indica il conservatorismo e l’ordine ma anche la porta che si apre all’evoluzione. All’esterno mette in evidenza un bastian contrario e un ribelle. 

Questa duplicità di comportamenti di certo mette in difficoltà chi ha a che fare con un soggetto con un numero quattro dominante nel tema numerologico. Questo numero quattro indica spesso testardaggine ed il fermarsi su una posizione, indica le basi su cui porre il resto, le fondamenta su cui costruire, magari dopo una distruzione dirompente.

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