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domenica 5 agosto 2012

Divinità 2: Diana.


Le sue seguaci e i poeti la chiamano la
Selvaggia o la regina delle Selve. Il suo
piacere consiste nel vagare attraverso i
boschi e sui dirupi battuti dai venti. Ama gli
animali che non sono stati soggiogati
dall'uomo.
Le sono propri i giochi dell'adolescenza e i
casti pensieri degli adolescenti. È la Vergine
Invincibile, fiera e bella. È pura e fredda,
come la luce della luna che guida il
cacciatore attraverso la foresta. La sua
freccia è crudele, sicura e veloce. È la Dea
della Natura incontaminata, dei corpi intatti,
dei cuori liberi dalla passione.”

-André Bonnard

L’archetipo del numero 2 esprime una femminilità primigenia, pura e non contaminata dai valori della maternità, come quella della stessa Diana.
Amazzone e arciera infallibile, la dea garantisce la nostra resistenza ad un addomesticamento che potrebbe diventare completo, dunque alienante.

I miti legati a questa divinità ci fanno pensare all’inviolabilità della sua stessa natura, che si può intuire, ma non vedere, ad una saggezza che non può essere addomesticata, ad una femminilità ancestrale, che esiste di per sé, indipendentemente da ciò con cui si confronta (marito, figli o società).

Il 2 indica una forza intatta ed inviolabile, alle volte oscura e nascosta agli occhi dei più, la difesa del territorio sacro.
Ma questa divinità, così come l’archetipo legato al due, una giovane fanciulla che deve decidere che strada intraprendere tra le molteplici potenziali, non è per niente indifferente al parto. Infatti i miti greci narrano che fu lei ad aiutare la madre a partorire il fratello gemello Apollo.

Un eroismo intransigente e suicida, l’abnegazione del sé, la solitudine e la timidezza sono tematiche che riscontriamo in associazione al numero 2.

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