Links

domenica 2 settembre 2012

Divinità 6: Venere.


“Generatrice d’Enea, voluttà degli uomini e degli dei, o alma Venere, tu che sotto le costellazioni che vagano nel cielo popoli il mare portatore di navi e la terra produttrice di messi, poiché grazie a te tutto il genere degli esseri viventi viene concepito e ammira, una volta nato, la luce del sole: te, o dea, te fuggono i venti, te e il tuo arrivo le nubi del cielo, per te la terra operosa fa sbocciare dolci fiori, per te sorridono le distese del mare e il cielo placato risplende di luce diffusa. Non appena lo spettacolo primaverile del giorno si è rivelato e liberato prende vigore il soffio del fecondo zefiro, i volatili dell’aria per primi annunciano te, o dea, e il tuo arrivo, colpiti dalla tua forza nei cuori. Poi gli animali selvatici e domestici balzano per i prati rigogliosi ed attraversano i rapidi fiumi: così ogni animale catturato dal desiderio ti segue là dove tu vuoi condurlo. Insomma per mari e sui monti e nei fiumi impetuosi, nelle frondose dimore degli uccelli e nelle pianure verdeggianti a tutti infondi nel petto la dolcezza dell’amore, fai sì che propaghino bramosamente le generazioni specie per specie. E poiché tu sola governi la natura delle cose e poiché niente senza te può sorgere nelle divine rive della luce e nulla nasce di florido e di bello, io desidero che tu mi sia alleata nel comporre i miei versi che io tento di comporre sulla natura delle cose, per la prole del nostro Memmio, che sempre tu, o dea, volesti che eccellesse dotato di tutte le qualità. Perciò a maggior ragione concedi eterna grazia ai miei detti. Fai in modo che le feroci opere della guerra nel frattempo tacciano sopiti sia per mare sia per tutta la terra. Infatti tu sola puoi gratificare i mortali con una tranquilla pace, poiché le crudeli azioni della guerra che governa Marte possente in armi, che spesso si getta tra le tue braccia vinto da un’eterna ferita d’amore, e così volgendo in alto lo sguardo con il collo rovesciato all’indietro nutre d’amore i suoi avidi occhi, anelando a te, o dea, e il respiro di lui supino pende dalle tue labbra. Tu, o dea, abbracciata con il corpo divino sopra di lui sdraiato, emetti dolci parole invocando gloriosa, una tranquilla pace per i Romani. Poiché in questa epoca avversa alla patria non possiamo compiere queste imprese né in tali frangenti la gloriosa stirpe di Memmio può venir meno alla salvezza comune.”
                                                                                                                         -Virgilio

Venere, la dea per eccellenza, votata alla bellezza fisica ma anche all’armonia spirituale coincide con l’archetipo del 6

Archetipo della scelta che si mette in atto nella capacità della dea di non essere mai vittima dei suoi amori. Venere infatti li sceglie, decide di essere madre, moglie ed amante.

Regina dell’alchimia in grado di tramutare la natura stessa della donna: da vulnerabile ad invulnerabile e viceversa. Suscitatrice di desiderio che fa della bellezza o del fascino il centro della vita di coppia, prostituta sacra che sfrutta il sapere-potere della bellezza per ottenere i propri scopi, la seduzione, senza temere di cadere negli eccessi.

Nessun commento:

Posta un commento