“Le sue
seguaci e i poeti la chiamano la
Selvaggia
o la regina delle Selve. Il suo
piacere
consiste nel vagare attraverso i
boschi e
sui dirupi battuti dai venti. Ama gli
animali
che non sono stati soggiogati
dall'uomo.
Le sono
propri i giochi dell'adolescenza e i
casti
pensieri degli adolescenti. È la Vergine
Invincibile,
fiera e bella. È pura e fredda,
come la
luce della luna che guida il
cacciatore
attraverso la foresta. La sua
freccia è
crudele, sicura e veloce. È la Dea
della
Natura incontaminata, dei corpi intatti,
dei cuori
liberi dalla passione.”
-André Bonnard
L’archetipo del numero 2 esprime una femminilità primigenia, pura e non contaminata dai valori della maternità, come quella
della stessa Diana.
Amazzone e arciera infallibile, la dea garantisce la
nostra resistenza ad un addomesticamento che potrebbe
diventare completo, dunque alienante.
I miti legati a questa divinità ci
fanno pensare all’inviolabilità della sua stessa natura, che si può intuire,
ma non vedere, ad una saggezza che non può essere addomesticata, ad una
femminilità ancestrale, che esiste di per sé, indipendentemente da ciò
con cui si confronta (marito, figli o società).
Il 2 indica una forza intatta ed
inviolabile, alle volte oscura e nascosta agli occhi dei più, la difesa del
territorio sacro.
Ma questa divinità, così come
l’archetipo legato al due, una giovane fanciulla che deve decidere che strada
intraprendere tra le molteplici potenziali, non è per niente indifferente al
parto. Infatti i miti greci narrano che fu lei ad aiutare la madre a partorire
il fratello gemello Apollo.
Un eroismo intransigente e suicida,
l’abnegazione del sé, la solitudine e la timidezza sono tematiche che
riscontriamo in associazione al numero 2.